Dall’annuncio, al cantiere. Iniziano a settembre i lavori del comitato istituzionale che dovrà organizzare la Giornata della previdenza, l’iniziativa voluta dal ministro del Welfare Maurizio Sacconi per sensibilizzare la platea di studenti e giovani sui temi previdenziali e in particolare sulla necessità di risparmiare in modo coerente con le proprie esigenze previdenziali. Tra i rischi maggiori degli under 40, infatti, c’è la frammentarietà delle carriere professionali, che produce buchi contributivi che si traducono in pensioni di primo pilastro inferiori e una scarsa attenzione alla costituzione di un secondo pilastro previdenziale tramite la previdenza complementare. E complessivamente, l’allungamento della vita media produrrà inevitabilmente pensioni anche inferiori al 50% dell’ultimo stipendio. Sacconi aveva lanciato la proposta il 15 giugno scorso, in occasione della relazione annuale Covip, raccogliendo così la richiesta proveniente dai fondi pensione (e rilanciata da questo blog), oltre che dallo stesso presidente della commissione di vigilanza Antonio Finocchiaro. La data prevista della Giornata della previdenza, con tutta probabilità, si terrà tra il marzo e l'aprile prossimi. Del comitato fanno parte i protagonisti del sistema previdenziale italiano: lo stesso Finocchiaro, il presidente dell’Inps Antonio Mastrapasqua, dell’Inpdap Paolo Crescimbeni, di Mefop Mauro Marè e il segretario generale del ministero del Welfare Francesco Verbaro.
Un laboratorio a cinque, dunque, chiamato a definire tutti i dettagli dell’evento, tramite il coinvolgimento, oltre che delle proprie strutture, anche dei ministeri dell’Istruzione e della Gioventù: con loro si dovranno individuare le occasioni e le circostanze per rivolgere ai ragazzi messaggi che rischiano di apparir loro lontani dalla loro percezione, ma in effetti decisivi per il loro futuro. Sarà anche l’occasione di «inventare» i veicoli comunicativi migliori per raggiungere e interessare chi sta ancora studiando: a cominciare da Facebook e Twitter. Il comitato dovrà anche organizzare l’impatto mediatico dell’evento: identificandone innanzitutto un nome, gli spot della Pubblicità Progresso (a disposizione della Presidenza del Consiglio ad parte del servizio pubblico), declinandone l’attesa prima e le ricadute successivamente. Uno dei punti fermi, al momento, è che l’evento non intende inglobare anche l’informazione della «busta arancione» italiana, ossia la comunicazione dei contributi versati, che l’assicurato è chiamato a controllare (all’estero questa comunicazione comprende anche l’indicazione della pensione futura). Centrale invece il tema contenuti: quali informazioni di base, cioè, il comitato deciderà che i ragazzi delle scuole e quelli più grandi dovranno conoscere e maneggiare con maggior dimestichezza rispetto a oggi. Su questo punto non si parte da zero: da una parte il libro verde sul Welfare, messo a punto dal ministro Sacconi, definisce la cornice dell’evento; dall’altro, il convegno internazionale dell’Ocse sull’educazione finanziaria, svoltosi a Roma lo scorso 9 giugno scorso, è stata l’occasione di far provvista di un’ampia serie di indicazioni giunte dalle esperienze di alcuni paesi guida. Come l’inglese «Moneymadeclear», qualcosa come "soldi chiari", (messa in campo dal precedente governo britannico insieme all’autorità di vigilanza Fsa) che offre consulenza e finanziaria e previdenziale gratuita a milioni di sudditi di Sua Maestà; venti milioni di sterline il budget di un’operazione che coinvolge organizzazioni diverse reti no profit. È ancora presto per capire quanto potrà costare la Giornata della previdenza. Ma non è difficile indovinare che – salvo colpi di scena – la cifra sarà molto vicina allo zero e le risorse che verranno utilizzate saranno quelle dei soggetti istituzionali coinvolti.
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