In Europa si fa largo l’idea di rendere obbligatoria previdenza e sanità integrativa

Dove finisce la «libertà di scelta» e dove inizia il ruolo della collettività che rischia di sobbarcarsi dei costi derivanti dagli errori commessi dai singoli? Il tema dell’obbligatorietà delle scelte in materia di previdenza e sanità privata sono al centro del dibattito di politica economica a livello europeo, insieme al rigore dei conti pubblici. In Italia solo un quinto della popolazione ha iniziato a fare qualcosa in materia di previdenza complementare e proprio per questo non manca chi propone di rendere obbligatoria l’adesione al secondo pilastro previdenzizale, così come al primo. In Francia, intanto, si discute di introdurre l’obbligo di sottoscrivere «un'assicurazione sulla perdita dell'autonomia legata all'età». E’ uno dei punti chiave della prossima riforma del sistema previdenziale francese, che inizierà il suo iter parlamentare il 7 settembre prossimo. Il parlamento francese ha redatto un rapporto sul tema della dipendenza: la questione, si legge, è urgente, dato che da qui al 2050, a fronte di un aumento del 10% circa della popolazione francese, «gli ultrasessantenni aumenteranno del 50% e gli over 75 raddoppieranno». Inevitabile conseguenza, dice il rapport, sarà l’aumento della spesa a carico dei servizi pubblici per l'assistenza ai non autonomi, che già oggi in Francia supera i 20 miliardi di euro all’anno.

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