Fornero: in arrivo busta arancione ed educazione finanziaria

Ora si fa sul serio. L’annuncio, dal parte del Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali Elsa Fornero, è nella prefazione al libro «Guida alle pensioni integrative», uscito sabato scorso con il Sole 24 Ore (al sovrapprezzo di 0,50 euro; il secondo volume sabato prossimo). Il nuovo scenario previdenziale delineato con la riforma del decreto Salva Italia ha bisogno di informazioni puntuali per i lavoratori che vanno a costruire la propria pensione e ciò necessita di due strumenti: da una parte il corrispettivo italiano della «busta arancione» di origine svedese, ossia una comunicazione ad opera dell’Inps in cui vengono incluse le informazioni sui contributi versati sul conto previdenziale dell’individuo e per fargli conoscere il «livello di pensione che legittimante può attendersi alla luce della storia contributiva osservata». Dall’altra, un’ampio intervento per diffondere conoscenze di base per utilizzare in maniera propria la comunicazione che verrà diffusa dall’ente previdenziale.

Si tratta di un ampio progetto di educazione previdenziale in cui il Ministro Fornero crede fortemente e che prende il via con l’istituzione di una commissione chiamata a mettere in campo misure coordinate sull’argomento. Come più volte indicato proprio su «Plus24», le best practices internazionali delineate dall’Ocse spingono ad evitare la dispersione degli interventi in materia di educazione finanziaria: affidando il ruolo di regia all’autorità di vigilanza nazionale, la Banca d’Italia nel nostro caso, chiamata a formare gli insegnanti che si interfacciano in classe con i ragazzi e, attraverso loro, con le famiglie. Da anni è arriva su questo campo anche Mefop, la società per lo sviluppo dei fondi pensione partecipata dagli stessi fondi  e dal Mef. L'obiettivo non è quello di formare esperti ma, come sottolinea Fornero, cittadini consapevoli delle proprie esigenze e dei canali tramite i quali soddisfarle. Con l’obiettivo di «pianificare correttamente le proprie decisioni di studio, lavoro, consumo e risparmio – incluso quello previdenziale». Sul tema l’Italia non è all’anno zero, vista l’attività svolta in materia della Banca d’Italia in questi anni. Ora è il momento di coordinare le forze a livello nazionale.

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