Lo strano caso delle nomine del FondInps

La firma di Maurizio Sacconi al decreto è stata siglata nelle stesse ore in cui Silvio Berlusconi si recava al Quirinale per rimettere il suo mandato nelle mani del Presidente della Repubblica. Sabato 12 novembre, l’allora Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali nominava il presidente e il responsabile di FondInps, il fondo pensione destinato ai lavoratori “silenti”, cioè che non hanno deciso la destinazione del proprio Tfr sei mesi dopo la loro assunzione; oltre che a chi decide esplicitamente di costituire la propria pensione di scorta con il fondo. Sarà stata forse la fretta di quelle ore, ma non c’è voluto molto per capire che qualcosa non andava in quel provvedimento. E col passare dei giorni le cose si sono ulteriormente complicate: perché quel Michel Martone, che Sacconi aveva nominato alla presidenza di FondInps, veniva nominato dal neo Presidente del Consiglio Mario Monti viceministro Lavoro e delle Politiche Sociali.

Due cariche, ovviamente, incompatibili: da una parte la guida del consiglio di uno strumento che compete con gli altri sul mercato previdenziale, dall’altra quello di viceministro porta Martone – docente di Diritto del Lavoro alla Luiss e già collaboratore di Maurizio Sacconi al ministero di via Veneto -  a occuparsi di tutti gli italiani (secondo Pietro Ichino, Martone “è la persona più adatta a portare a compimento la riforma del diritto del lavoro, per la quale ci siamo impegnati in Europa”). Altra misura – più prosaica – dell’“incompatibilità” è la remunerazione: al presidente di FondInps viene attribuito un compenso annuo lordo pari a 14mila euro, mentre per quello di viceministro è di poco meno di 170mila euro.

Interpellato sull’argomento, il viceministro Michel Martone ha fatto sapere di essersi dimesso da FondInps. Toccherà al Ministro del Lavoro Elsa Fornero, supportata forse dallo stesso viceministro identificare un altro nome; l’attuale consiglio d’amministrazione di FondInps è infatti scaduto e resta presieduto in regime di prorogatio da Adalberto Perulli.

Ma i problemi connessi con il decreto siglato da Sacconi il giorno delle dimissioni del Governo Berlusconi non finiscono qui: il provvedimento infatti nomina a responsabile di FondInps Sergio Corbello, presidente di Assoprevidenza, figura storica del settore e consigliere di diversi fondi pensione e immobiliari. A quanto risulta a Il Sole 24 Ore, tuttavia, il ruolo che Corbello si aspettava di ricoprire non era quello di direttore responsabile, bensì di consigliere d’amminstrazione: la differenza tra un ruolo di rappresentanza e quello operativo è rilevante, dal punto di vista economico (al direttore di FondInps viene attribuito un compenso di 28mila euro l’anno, mentre al consigliere 12mila euro), ma soprattutto per il tempo e l’impegno che richiede il ruolo di direttore. Per quanto stupito, il nuovo incarico non trova certo impreparato Corbello: FondInps ha un colo comparto, quello garantito, affidato in gestione a Ina; i 41mila iscritti sono destinati a ridursi, con il passaggio degli interinali al fondo pensione a loro dedicato, di recente costituzione. Venerdì scorso, dopo la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del decreto del 12/11/2011, è avvenuto il passaggio di consegne con il precedente Direttore di FondInps Giovanni Pollastrini (consulente dell’ex Ministro del Lavoro Cesare Damiano).

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