La sfortuna del Fondo giornalisti

Col senno di oggi il 2008 potrebbe essere ricordato come l’anno della tempistica sbagliata: il debutto della linea a maggior contenuto azionario (75% del totale) del Fondogiornalisti ha chiuso infatti l’anno con un calo del 34%. Con il senno di domani, tuttavia, il 2008 potrebbe riservare qualche sorpresa: almeno a chi dei 32 iscritti al comparto crescita (lo 0,21% del totale) potrà rimanervi per un periodo utile a far ripartire le Borse e a riportare le quote del fondo ad un livello analogo e anche superiore a quello antecedente lo tsunami subprime, scatenatosi nell’estate 2007. Quanto tempo ci vorrà? Le sfere di cristallo, ultimamente, sono un po’ appannate, ma è evidente che maggiore è la distanza dalla pensione e maggiore è la probabilità se il senno di domani abbia la meglio sul senno di oggi. Accademia a parte, il Fondo pensione complementare dei giornalisti italiani (Fpcgi, 14.724 iscritti ad oggi per un patrimonio di 222,37 milioni di euro) paga a chiusura dell’anno solare la decisione presa nel 2007 di accrescere l’esposizione all’equity: non solo per quanto riguarda la linea crescita, ma anche per la prudente, che chiude l’anno con un -7,24%, e la mix, -18%, che hanno visto ridurre la componente obbligazionaria e aumentare quella azionaria (salita rispettivamente al 25 e 50%). Nonostante la crisi finanziaria ancora in atto, il fondo pensione ha visto accrescere il numero degli iscritti: +27,4% dall’inizio del 2007 e +10% l’anno scorso, con nuovi flussi anche da inizio 2009: confermando la divaricazine tra risparmio previdenziale e rendimento di breve. Il comparto di maggior "successo" resta il prudente, con i due terzi degli iscritti, mentre meno del 6% del totale è iscritto al garantito, tra le poche del panorama previdenziale a replicare la rivalutazione del Tfr. Il Fondogiornalisti si avvia ora a cambiare pagina: si sono appena chiuse le urne per il rinnovo del Cda, con una partecipazione limitata al 10% degli aventi diritto. Il presidente in carica Roberto Cilenti, di rappresentanza datoriale, lascerà il posto a un rappresentante dei giornalisti. Gli obiettivi per il prossimo triennio, condivisi dell’unica lista per i lavoratori in lizza, puntano ad una serie di innovazioni che rendano più fluido il rapporto tra il fondo da una parte e gli aderenti (e i potenziali tali) dall’altra: a partire dalla comunicazione, con la nota agli iscritti che da trimestrale dovrebbe passare a mensile; con una crescita della struttura, attualmente composta da due persone, operative in pochi metri quadri. E con un’accresciuta attenzione – leggasi pressing – sull’attività dei gestori finanziari.