Arriva la “bussola previdenziale” per orientarsi nella previdenza

Ufficialmente si chiama “Progetto esemplificativo: stima della pensione complementare”, ma per molti è più semplicemente la “bussola previdenziale”. E’ lo strumento che consentirà agli aderenti alla previdenza complementare di capire se le scelte messe in atto sono efficaci rispetto alle proprie esigenze, compensando cioè in modo sufficiente e adeguato la differenza tra ultimo stipendio e pensione pubblica di primo pilastro. La bussola dirà ad esempio ai giovani all’inizio dell’attività lavorativa se sono eccessivamente esposti al mercato obbligazionario e se devono aumentare la dose di azionario; o, al contrario, a chi è vicino alla pensione di diminuire la quota di azioni e aumentare quella in obbligazioni – secondo il principio del life cycle style che prevede il passaggio progressivo da un’alta esposizione al mercato azionario al mercato obbligazionario, man mano che ci si avvicina all’età della quiescenza.

La bussola previdenziale si appresta così a diventare la versione italiana della famosa “busta gialla”, che i lavoratori svedesi ricevono a casa propria o delle Statutory Money Purchase Illustrations, spedite agli inglesi. L’obiettivo è di fornire un’indicazione certificata della strategia previdenziale avviata: una consulenza in materia previdenziale, in altre parole, scevro da conflitti di interessi e quanto più possibile fondato su un novero di elementi oggettivi.

I CRITERI

La Covip, commissione di vigilanza sui fondi pensione, ha definito i criteri di redazione della bussola previdenziale, che avrà due versioni: da una parte quella standardizzata per tipologie di lavoratori (30enni, 40enni o 50enni, con diversi livelli di contribuzione annua), dall’altra una versione personalizzata, inviata con cadenza annuale, che offre un responso in relazione a una serie di variabili come i dati relativi all’iscritto (età, sesso, a quanto ammonta la contribuzione, profilo di investimento scelto dall’aderente) e quelli relativi al fondo pensione (costi nella fase di accumulazione, che variano da fondo a fondo e della trasformazione in rendita pari all’1,25%, basi tecniche per il calcolo della rendita che comunque si cercherà di uniformare). Oltre ad una serie di ipotesi definite da Covip: che stima la crescita della retribuzione dell’individuo all’1% al netto dell’inflazione, a sua volta stimata crescere del 2% all’anno.

LE STIME

Il punto che è stato tra i più controversi nella fase preparatoria è stato il tasso atteso di rendimento della gestione: oltre che non semplice, l’indicazione carica di responsabilità chi la definisce. E non a caso la commissione ha discusso a lungo con i rappresentanti dei fondi, i gestori professionali e le rappresentanze sindacali su questo tema, per definire un punto di compromesso tra chi temeva che la stima venisse scambiata per promessa e chi invece spingeva per fornire una proiezione quanto più dettagliata. Covip assume che il rendimento obbligazionario sia pari al 2% annuo mentre l’azionario ammonti al 4% annuo in termini reali e al netto della tassazione; pertanto chi avrà scelto un comparto puramente obbligazionario avrà una stima di crescita pari al 2% l’anno e parimenti chi avesse scelto un 100% azionario avrà il 4%, mentre a livello intermedio è possibile definire la stima di ciascuna asset allocation o dosaggio di elementi: il 3% di stima per chi avrà scelto un comparto 50%-50% e un 2,6% stimato per chi avrà optato per una linea bilanciata 70%-30%.

La bussola previdenziale definisce anche le età di pensionamento, 60 per e 65 anni, indica nelle Ips55 le tavole demografiche da utilizzare per convertire il montante in rendita e ipotizza che sia pari a zero il tasso tecnico utilizzato al momento della definizione della rendita, ossia la percentuale di incremento dei primi assegni pensionistici percepiti.

AGGIORNAMENTI

Elementi che per buona parte verranno aggiornati nel corso del tempo, in modo da affinare al meglio la capacità della “bussola” di fornire un’indicazione utile all’aderente alla previdenza complementare. Verso la fine del giugno prossimo è previsto l’invio ai circa 3 milioni di iscritti ai fondi pensione del “Progetto esemplificativo”, mentre tutti nuovi iscritti avranno copia della versione standardizzata al momento di iscrizione.

E per fornire indicazioni utili in tempo reale la Covip ha stabilito che ogni forma previdenziale debba pubblicare sul proprio sito Internet un motore di ricerca, che  fornisca ai navigatori una stima di quanto percepiranno a seconda di quanto e come verseranno come contributi. Motori già presenti da tempo sulle pagine web di quasi tutti i fondi, che però finora hanno adottato ciascuno criteri differenti di elaborazione. Che ora diventano omogenei.

Marco lo Conte

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