Quanto è “flessibilizzabile” la pensione pubblica?

Altro che Grecia, Cina, Volkswagen, riforma del Senato. L’ascolto del nostro pubblico ci dice senza tema di smentite che i nostri lettori sono interessati innanzitutto al proprio destino pensionistico. E le possibili modifiche normative preallertano i lavoratori e offrono spunti di riflessione e dibattito senza fine. Anche per questo c’è molta attesa per ciò che sarà messo nella legge di Stabilità per rendere un po’ più flessibile l’uscita dal mondo del lavoro, come ci spiega qui il collega Davide Colombo:

http://www.ilsole24ore.com/art/notizie/2015-09-21/in-pensione-prima-taglio-dell-assegno-3-4percento-all-anno-212935.shtml?uuid=AC40I21

La cronaca e l’analisi del collega inquadra ottimamente il tema pensionistico nel panorama dei dati di bilancio pubblici e iscrive questo impatto nella dinamica temporale. E’ importante capire questa doppia dinamica, perchè ciò cui andiamo incontro è ciò che ha distinto l’agire politico italiano molto spesso nei decenni passati: l’utilizzo a fini di marketing politico della materia pensionistica. E’ quel “rischio politico” diverse volte analizzato su questo blog e sulle pagine del Sole 24 Ore, che incide non meno del rischio economico (volatilità del Pil come fattore di rivalutazione dei contributi) e del rischio finanziario (andamento dei mercati), sula determinazione pensionistica. Basti ricordare alle baby pensioni varate dalla Finanziaria 1974, con cui il governo Rumor ipotecò il successo Dc alle amministrative della primavera successiva, con i costi prodotti a carico della collettività e con l'”azzardo morale” indotto in altri soggetti e in altre circostanze, con esiti devastanti per la collettività. Staremo a vedere se e soprattutto con quali forme (soprattutto nei dettagli) il governo Renzi renderà più flessibile – e in quali modi è “flessibilizzabile” – il vincolo di uscita dall’età lavorativa: un test importante per capire se si troverà una formula terza, che concederà di andare in pensione prima evitando di far pagare alla collettività il costo di questa flessibilità.

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