I numeri sono nettamente inferiori al previsto. E per lo più in continuo calo, perchè le verifiche messe in atto dai fondi pensione stanno effettuando dall’estate scorsa, rilevano un numero non indifferente di sovrapposizioni, causate da una comunicazione non efficiente tra il lavoratore, l’azienda e la struttura del fondo. Tanto da far scendere il numero degli iscritti a fine 2007 in modo tacito alle forme previdenziali a circa 68mila unità, circa lo 0,5% del bacino potenziale totale.
Molto meno di quell’8-10% stimato da diversi sondaggi a ridosso della scadenza di fine giugno 2007, meno anche di quanto stimato recentemente dalla Covip, che aveva indicato il numero dei silenti intorno tra l’1 e il 2%. Il lavoratori che non hanno espresso alcuna decisione sulla destinazione del proprio Tfr entro il 30 giugno scorso (o se neo assunto entro sei mesi dall’assunzione), vengono iscritti "d’ufficio" al fondo pensione di categoria; in particolare alla linea garantita, istituita di recente in ciascuna forma previdenziale con un obiettivo di rendimento confrontabile con quello del Tfr. Il picco di adesioni silenti, ovviamente, riguarda il FondInps, cui va chi non ha un fondo di categoria; e qui gli iscritti, è lecito crederlo, sono tutti silenti.
«La causa principale delle iscrizioni tacite – dice il direttore di Cooperlavoro, Flavio Casetti – sta nella nostra difficoltà di contattare realtà organizzative difficili da raggiungere: come le grosse cooperative di servizi, che hanno fino a 10mila addetti, presenti in tutta Italia in piccole squadre. In molte cooperative industriali invece abbiamo un tasso di adesione vicino al 90%».
Un altra dinamica ricorrente è il silente "apparente": quello che viene indicato erroneamente come lavoratore che non ha esplicitato la destinazione del proprio trattamento di fine rapporto; ma che invece, essendo vecchio iscritto ossia al lavoro prima dell’aprile ’93, aderiva già con una quota parziale di Tfr e si sono trovati iscritti tacitamente con la restante parte. «I silenti "veri" – dice Sebastiano Spagnuolo, direttore di Concreto (cemento e costruzioni) – sono in realtà 120. Ma anche gli altri li stiamo contattando, per indurli a scegliere entro sei mesi a quale comparto destinare i loro contributi, visto che le quote di Tfr tacito va alle linee garantite e le altre in quelle bilanciate. E in caso di ulteriore silenzio, i suoi contributi andranno nel comparto in cui si è iscritto per primo, ossia in quello bilanciato».