Quali ragioni sono state decisive per l’adesione a Fonchim, nel corso del 2007? Risponde a questo e ad altri interrogativi l’indagine sui neoiscritti al fondo pensione del settore chimico durante l’anno scorso, condotta da un gruppo di ricercatori della divisione Pensions & Insurance Carefin Bocconi e realizzata da Ab Research. I soggetti intervistati (soprattutto via internet) sono stati 5.338, rappresentativi per età, sesso e titolo di studio dei 45mila aderenti per la prima volta a Fonchim nel 2007. Ciò che emerge è solo in parte scontato: la fonte informativa più utile a compiere una scelta sulla destinazione del proprio Tfr è stato il passaparola, determinante per il 39% dei neoaderenti. Quasi quattro chimici su dieci hanno cioè deciso di aderire al fondo dopo averne parlato con chi era già iscritto a Fonchim.
«È quello che è stato definito l’effetto-mensa – dice Patrizia Contaldo, curatrice della ricerca insieme a Sergio Paci e Francesco Vallacqua –. È un elemento assolutamente rilevante, perchè conferma che Fonchim ha saputo imporre ai suoi fruitori un’immagine molto positiva: tanto che i suoi aderenti si trasformano in opinion leader sostenitori del fondo, quando vengono interpellati da chi deve compiere la scelta sulla destinazione del Tfr». Inattesa, forse, l’inferiore efficacia da parte del sindacato di convincere: solo il 16% dei neo aderenti è stato persuaso dalle organizzazioni di rappresentanza, cui si aggiunge un altro 15% che ha deciso di iscriversi a Fonchim al termine di un’assemblea.
«I tempi ristretti della riforma – aggiunge Contaldo – hanno reso anche organizzativamente complesso la comunicazioni delle reti sindacali». Che, a differenza di quanto molti temevano, sono state più incisive nel convincere i lavoratori attivi in aziende più piccole: è nelle aziende con meno di 50 dipendenti che si registra la maggior pervasività del sindacato nel corso del 2007, col 21%, mentre chi lavora in società di dimensioni maggiori, con oltre 200 addetti ha seguito le indicazioni della rappresentanza nel 13% dei casi.
I ricercatori, nella loro indagine, hanno evidenziato anche le ragioni per cui l’adesione era stata rimandata, fino all’operazione di smobilizzo del Tfr: se il 38% risponde di aver preso tempo perché riteneva opportuno fare delle valutazioni a riguardo, il 23%, quasi un quarto del totale, dichiara di essersi deciso solo l’anno scorso perché non aveva ancora preso coscienza del problema previdenziale. Ma cosa ha fatto scattare la molla che ha portato all’iscrizione a Fonchim? Per il 74% del campione è stata una ragione di appartenenza, in quanto Fonchim è il fondo pensione di categoria e inoltre perchè prevede un contributo datoriale; ben distaccate altre motivazioni, come i rendimenti pregressi (nel 24% dei casi) o l’affidabilità complessiva della struttura, che ha spinto al fondo il 21% dei neo iscritti.
Il tema dell’affidabilità è invece risultato decisivo su un altro capitolo della ricerca: chi tra i neo iscritti ha valutato altri strumenti di previdenza complementare di natura individuale (fondi aperti o Pip), ha dichiarato nel 59% dei casi di aver poi preferito Fonchim perché giudicato più affidabile; il 43% lo ha scelto perchè più conveniente mentre il 16% del campione di intervistati ha dichiarato di averlo preferito perché più redditizio.