Enasarco, i promotori finanziari provano ad uscire

Con il via libera della Commissione Lavoro della Camera, ha fatto il primo passo l’iter – tanto atteso, ma mai avviato – che potrebbe portare i promotori finanziari fuori dall’Enasarco. Il provvedimento potrebbe approdare in aula già nei prossimi giorni; poi toccherà alla Commissione Lavoro del Senato, quindi all’aula di Palazzo Madama votare. Il testo affida al governo una delega per riformare l’ente previdenziale, cui i circa 30mila professionisti del risparmio attivi sono tenuti a versare i propri contributi, oltre che all’Inps. L’Anasf, associazione dei promotori finanziari, da anni combatte contro l’obbligo di contribuzione ad Enasarco. I vertici della Cassa ricordano, invece, le sentenze della magistratura che impongono l’obbligo di contribuzione.

  • Silenzioso69 |

    Io sono un pf con 10 anni di contribuzione enasarco e sono in procinto di cambiare attivita.
    La mia nuova attività prevede l’obbligo esclusivo di contribuzione all Inps.
    La questione è la seguente: in assenza di un distacco della categoria dei pf dall’enasarco i soldi, da me e dalle mie società mandanti, versati fino ad oggi andrebbero solamente ad ingrassare il ventre dell’enasarco e io e tutti quelli come me che, per diverse ragioni cambiano attività non raggiungiendo gli anni minimi di contribuzione verrebbero derubati di quanto già versato a meno che non si decida di mettere mano al portafoglio per raggiungere il minimo contributivo.
    Sarebbe secondo me più equo prevedere una ricongiunzione con l’Inps cosa che auspico e spero sia scontata nel caso in cui, in un periodo non troppo remoto, non ci sia più l’obbligo contributivo enasarco da parte dei pf.
    Silenzioso69

  • maxcors |

    In una situazione florida come quella degli anni 70 80 e 90 è potuto passare il concetto della doppia contribuzione a due enti previdenziali. Era un errore macroscopico allora…e lo è ancora di più oggi con le problematiche previdenziali acuite dai dissesti dei singoli enti (leggi LEHMAN BROTHERS).
    Tutta la categoria dei promotori è stufa di contribuire alla pensione dei veri commercianti che possono guadagnare soldi non battendo il famoso scontrino,o ricevere in nero sconti e premi sulla produzione effettuata. La categoria dei promotori finanziari è falsamente ritenuta una categoria di liberi professionisti….liberi di pagare per una pensione che non verrà erogata? Speriamo che l’ingiustizia presto venga sanata con il ripristino di una situazione mono debitoria verso l’ente INPS al quale più correttamente deve versare la propria contribuzione una intera categoria di professionisti “dipendenti” dalla propria BANCA, ASSICURAZIONE O S.G.R. dalla quale non possono staccarsi nemmeno per un contratto di consulenza nei confronti dei propri clienti.
    Quindi come DIPENDENTI pseudo-liberi professionisti è giusto che l’unico previdenziale sia e rimanga l’INPS nel quale dovranno essere riversati tutti i versamenti effettuati dai promotori nell’ENASARCO e di cui solo loro debbono GODERE.
    La categoria attende da troppi anni…..ma forse siamo finalmente arrivati ad una soluzione GIUSTA ed onesta che farà bene a tutti anche e sopratutto a quelle categorie che pretendevano di poter ottenere una pensione per i propri iscritti ma con i soldi versati da un’altra categoria e non da loro stesse.
    INCROCIO LE DITA.
    MAXCORS

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