Quanto “pesa” il mattone nella mente dei risparmiatori italiani

«Come va?» «Non so, prova a chiederlo al mio agente immobiliare». Un dialogo così paradossale è difficile sentirlo; eppure è meno surreale di quanto si possa pensare se si considera la sensibile differenza tra reale e percepito in materia di denaro. È quanto emerge dall'indagine che la Banca d'Italia realizza periodicamente su bilanci delle famiglie italiane. Quella relativa al 2012, con oltre 8mila interviste realizzate tra gennaio e agosto del 2013, ha fatto registrare dal 2010 al 2012 un calo del «valore mediano della ricchezza netta di circa il 12,7% – si legge –, riflettendo principalmente il calo nel valore degli immobili che ne costituiscono la parte più consistente»; una discesa molto superiore al -4,1% registrato da Banca d'Italia nell'indagine sulla ricchezza delle famiglie italiane.

In altre parole, siamo portati a valutare la situazione economica circostante, in base alla variazione di valore dell'asset che consideriamo centrale nel nostro portafoglio, ossia il mattone. Un "delta" provocato da molti fattori: differenze nell'osservazione e nella definizione degli aggregati e, soprattutto, il «reporting delle famiglie intervistate, che tendono a dichiarare valori della ricchezza inferiori a quelli effettivamente detenuti».

Analogo il discorso se si parla di reddito, a causa della dinamica degli affitti: -13,3 % percepiti contro il -3,5% registrato della contabilità nazionale. Differenze rivelatrici  di una serie di elementi rivelatrici delle tare che gravano sul portafoglio degli italiani. Quella dal settore immobiliare è una vera e propria "dipendenza" psicologica: in due anni il valore medio delle abitazioni degli italiani è sceso di 27mila euro, -9% per metro quadrato; quasi inevitabile che ciò provochi una depressione della percezione di benessere finanziario. A concorrere a questa dinamica un'eccessiva concentrazione di portafogli nell'asset immobiliare.

Il che espone il risparmio degli italiani a rischi difficilmente gestibili. Per quanto la crisi abbia messo in crisi il mattone, il numero di annualità necessarie per comprare un'abitazione di 100 metri quadri era nel 2010 in Italia doppia rispetto a quanto rilevato in Germania, e superiore del 30% rispetto a Francia o Spagna. Cò che conta non è scegliere lo  strumento "giusto" cui affidare il proprio risparmio, ma diversificare a dovere. E diversificare significa quindi poter rispondere in prima persona sul proprio benessere: senza doverlo chiedere al proprio agente immobiliare.