Chi sa far di conto sulle pensioni (e chi preferisce di no)

“Dov’è la busta arancione” ci chiedevamo nella copertina di Plus24 una ventina di giorni fa. Di certo non ci attendevamo una risposta come quella fornita dal ministro del Welfare Enrico Giovannini. Un rinvio, l’ennesimo, deciso per consentire ai tecnici dell'Inps di lavorare ad «applicativi» con «maschere» su Internet che consentano «alle persone di fare le loro valutazioni». Bell’idea, se fosse stata pronunciata 18 anni fa, quando entrò in vigore la Dini-Treu che imponeva la comunicazione ai lavoratori del loro destino previdenziale. Oggi è fuori tempo massimo. Anche perché in questi 18 anni si sono moltiplicati i motori di calcolo per le elaborazioni sul calcolo pensionistico: sempre più precisi e raffinati, fino a calcolare anche i periodi di non contribuzione, considerando tutte le variabili in gioco: il Pil, l’inflazione, la carriera, l’età di quiescenza.
Insomma i lavoratori non hanno certo atteso Giovannini per calcolare il proprio destino previdenziale e da anni digitano i propri dati su motori di calcolo quello che è possibile trovare sul sito web del Sole 24 Ore (www.ilsole24ore.com/calcolopensione) e di tutti i fondi pensione. Sì, perché a rendere grottesca quest’attesa della busta arancione c’è la circostanza per cui i fondi pensione – facoltativi – sono dal 2006 obbligati a proporre sul proprio sito web un motore di calcolo come quello pensato oggi dal ministro; mentre le pensioni di primo pilastro – obbligatorie – sono esentati da quest’obbligo
A peggiorare la situazione, la motivazione addotta dall’ex presidente dell’Istat: “Non credo faremmo un buon servizio al sistema, visto anche, come dimostrano i dati Ocse, la scarsa dimestichezza di molta parte della popolazione con la capacità anche matematica».
Non è certo il primo Giovannini ad esercitarsi nell’arte del rinvio: da Fornero a Sacconi la busta arancione è stata definita indifferibile e urgente in occasioni pubbliche. Tutti a bassa voce concordavano: “Chi tocca le pensioni muore”, evitando così di metter mano alla materia: meglio l’accusa di inadempienza che rischiare “il sommovimento sociale”, come paventato da alcuni. Intanto su siti come il nostro, migliaia di persone ogni giorno calcolano il proprio destino previdenziale. Prendendo dimestichezza con i numeri, senza attendere alcun ministro.