Il fondo pensione diventa un ammortizzatore sociale

Passa a Mefop (società per lo sviluppo del Mercato dei fondi pensione) il testimone di raccolta dati sul sistema dei fondi pensione aperti, dopo l’allentamento della presa statistica da parte di Assogestioni, concentrata in altre aree. Dati che anticipano alcuni elementi salienti di un anno, il 2011, molto complesso per il sistema previdenziale. E del sistema degli aperti in particolare: un quarto complessivo (il 24,76%) dei flussi in uscita dal portafoglio dei previdenziale degli aderenti è destinato ad altri fondi pensione. Dato che conferma quanto riportato qualche settimana da Covip che, in vista della relazione annuale, ha già monitorato la costante crescita delle adesioni dei Pip (+25,1%), mentre gli aperti salgono del 3,8% nel 2011; in leggera flessione invece i negoziali, con un calo dello 0,8%.
Interessante appaiono le cifre relative alle anticipazioni: per spese mediche, per l’acquisto o la ristrutturazione della propria casa o per le "ulteriori esigenze", gli iscritti agli aperti hanno chiesto anticipazioni per 14,4 milioni di euro, il 15,81% del flusso in uscita. Un dato che conferma il trend avviato lo scorso anno (16,1 milioni anticipati, il 14,2% dell’erogato). Effetto crisi, secondo molti osservatori, che spinge gli aderenti alla previdenza complementare a ricorrere ai fondi come ammortizzatore sociale. Nel 2009, infatti, le anticipazioni ammontavano a 11,3 milioni di euro, il 6,9% del flusso in uscita. Anticipazioni che, come emerso da una recente indagine di Iama, vengono richieste nel 60% dei casi per "ulteriori esigenze" (il 45% per importo); inferiore la casistica di anticipazioni per casa e sanità.
A livello di classifica delle principali società che raccolgono i contributi dei lavoratori, sia privati sia autonomi, rispetto allo scorso anno si registra un calo più o meno significativo tra i big del settore (Arca, Intesa Previdenza, Allianz e Generali, che da sola ha perso 8mila iscritti circa), mentre si registrano incrementi significativi per Axa-Mps (4mila iscritti in più), Fideuram (+ 2mila), Unipol (+3mila) e Aureo Gestioni (+4mila aderenti).
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