Quasi sei fondi pensione europei su dieci ritengono che le condizioni dell’economia peggioreranno nei prossimi sei mesi: il 58% offre indicazioni negative sulla crescita del vecchio continente, da qui all’autunno. Il 32% degli interpellati ha una visione neutra su ciò che potrà accadere nel prossimo semestre mentre solo il 10% del campione è ottimista sul futuro. Un’analisi impietosa, da cui provengono però scelte che gli stessi gestori si apprestano a fare sui loro portafogli previdenziali: puntando tutto sul rischio.
È quanto emerge da un’indagine realizzata di recente da Epn, European Pension and Investment News, interpellando i gestori di 19 fondi pensione del Vecchio Continente, con un portafoglio complessivo di circa 140 miliardi di euro. Un’opinione che può non stupire, considerata una congiuntura continentale che vede salire l’inflazione e ridurre la crescita della ricchezza prodotta.
Ciò che potrebbe apparire meno scontato, sono le scelte conseguenti che i gestori prevedono di compiere, in conseguenza di questo scenario davvero poco roseo. Solo il 17% di chi si occupa di investire le risorse dei fondi pensione interpellati ritiene che aumenterà le proprie posizioni nel reddito fisso nei prossimi sei mesi. Mentre il 39% prevede di accrescere la propria esposizione al mercato azionario, il 47% sta programmando di aumentare la quota di hedge fund nei propri portafogli mentre addirittura il 59% ritiene che aumenterà la quota di investimenti destinata al private equity. La maggior parte dei gestori ritiene infatti che investire in questa asset class rappresenti la migliore strategia mentre i mercati sono in difficoltà. Una tendenza inequivocabile, quella dei maggiori gestori continentali, che porta in questa fase ad aumentare la propria esposizione al rischio, riducendo di converso gli investimenti in asset tradizionalmente considerati più protettivi. Con l’obiettivo di ottenere rendimenti.