Un intervento mirato e limitato nel tempo e nella platea: che punta a proteggere i versamenti ai fondi pensione di chi è prossimo alla pensione e si è trovato eccessivamente esposto ai mercati azionari e allo tsunami che ha colpito in modo violento le Borse internazionali dallo scorso settembre. È questo l’obiettivo del piano su cui sta lavorando il Ministero del Welfare per offrire un riparo agli aderenti alla previdenza complementare.
Il piano, messo a punto dalla Covip (Commissione di vigilanza sui fondi pensione), prevede una garanzia statale al montante accumulato dal lavoratore dal 31/08/2008 fino al momento dell’uscita dal secondo pilastro previdenziale e comunque, non oltre il 31/8/2009. In sostanza, il denaro del pensionato versato al fondo pensione beneficierà di un ombrello che lo proteggerà dalle riduzioni di valore causate dai ribassi di Borsa registrati dal primo settembre scorso in poi. Si tratta di una misura temporanea ed eccezionale, vista anche l’eccezionalità della situazione finanziaria in corso. E in vario modo limitata: per la platea di riferimento, visto che riguarda tra i 10 e i 20mila lavoratori dipendenti privati iscritti ai fondi pensione che usciranno dal mondo del lavoro entro l’estate prossima; e per la tipologia di contribuzione, visto il progetto prevede una sorta di garanzia solo per il trattamento di fine rapporto (Tfr) e non le quote di versamenti volontari da parte del lavoratori nè quelle conseguenti del suo datore di lavoro. Ora i tecnici del Ministero dovranno valutare l’opportunità politica nonchè i costi dell’operazione: che in ogni caso – si fa notare in via Veneto – sarebbero nell’ordine di poche decine di milioni di euro. Sempre che da qui all’estate la situazione finanziaria non migliori, ovviamente. Sempre Covip è intervenuta su un’altra misura a tutela del valore delle pensioni di scorta: chiarendo che è possibile continuare a rimanere iscritti ai fondi pensione, anche dopo aver raggiunto i requisiti richiesti di anzianità o vecchiaia, sia che si continui a versare contributi sia che invece si interrompa la contribuzione. Per ritardare il riscatto del capitale o l’avvio della rendita per dar tempo al fondo pensione di recuperare quanto eventualmente perduto a causa della crisi dei mercati.