Le misure del decreto "Salva Italia" in materia di educazione previdenziale sono fondamentali per ammodernare il sistema italiano. Archiviato il modello dello Stato-mamma, che provvede integralmente ai destini dei cittadini, è necessario offrire ai lavoratori strumenti di comprensione per costruire un percorso contributivo per una rendita pensionistica decorosa. Al singolo, l'onere di ricostruire la propria posizione presso gli enti, analizzare le possibili soglie di pensionamento, controllare il livello delle prestazioni, fino all'apporto del secondo pilastro. Pochi cittadini possono far tutto ciò da soli. E lo Stato non può certo continuare a delegare agli attori del mercato (consulenti, assicuratori) un tema così delicato. Offrono spunti molto utili per una campagna informativa di larga scala le esperienze avviate di recente nel Regno Unito o in Australia; oltre all'esperienza non del tutto positiva dell'operazione Tfr del 2007. Una campagna poco coordinata che convinse solo un milione di lavoratori dipendenti privati. La crisi successiva non ha incentivato altre iscrizioni. Dieci milioni di dipendenti privati e oltre tre di dipendenti pubblici sono tuttora privi di una copertura previdenziale di secondo pilastro.
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