La passione degli italiani per il contante, secondo Abi, costa lo 0,5% di Pil

Riferisce l'Abi che il 92% dei pagamenti in Italia avviene in contanti. L'utilizzo pro-capite degli strumenti di pagamento elettronici e' su valori assai bassi rispetto alla media europea, 68 operazioni contro 188 dell'area euro. I dati sono stati diffusi in occasione di un seminario Ravenna. In Italia, inoltre, si registra un elevato valore medio dei prelievi da sportelli bancomat (Atm), 180 euro contro 110 della Ue. Tema al centro dei nostri approfondimenti, compresi i video di SoldiVostri.

Ciononostante si aassiste a una crescita rilevante di pagamenti con moneta elettronica: +6,7% nel 2012 sull'anno precedente per quanto riguarda bonifici via internet, carte di pagamento, addebiti preautorizzati, prelievi bancomat, a fronte di una riduzione del 3,9% dei pagamenti disposti attraverso canali tradizionali (operazioni di prelievo e bonifici da sportello, assegni e incassi commerciali non automatizzati). Nel dettaglio: nel 2012 sono stati effettuati 344 milioni di pagamenti in internet (+22,9%); le operazioni online con carte di credito e prepagate sono cresciute del 25,9% e i bonifici online del 22,7%.

Il costo sociale dei servizi di pagamento ammonta secondo l'Abi all'1% del Pil, circa 130 miliardi nell'Ue 27, 15 miliardi in Italia, circa la meta' di tali costi e' legata all'uso del contante. Il rapporto costo servizi di pagamento/Pil e' piu' elevato nei paesi con maggior ricorso al contante e gli altri strumenti cartacei. Nei paesi a piu' elevata diffusione di strumenti elettronici il costo della transazione di questi ultimi e' inferiore a quello in contanti; cio' conferma che l'efficienza complessiva dell'industria dei pagamenti e' legata alle economie di scala connesse all'innovazione tecnologica.