In Borsa e in previdenza la mossa peggiore è rinviare le scelte (facciamo un gioco?)

Facciamo un gioco? Serve un numero di amici, da riunire magari in spiaggia o a un dopocena. Più ce n'è e più è divertente. Ciascuno indichi un numero, tra 1 e 100, che corrisponda ai due terzi della media dei numero indicati da tutti i giocatori. Il numero che dovete indicare, quindi, lo dovete scegliere ipotizzando quale numero indicheranno gli altri giocatori. Vince chi si avvicina di più ai due terzi della media. Facile no? Per vincere bisogna usare la propria testa, ma anche e soprattutto usare quella degli altri, per individuare il numero "giusto". Pensate all'attuale andamento dei mercati azionari: il trend in corso, tra qualche stop and go ma complessivamente in modo lineare, sale ormai da cinquantuno mesi. Nella storia della finanza ciò è accaduto solo tre volte; tutto fa pensare a un prossimo storno che lo stesso aumento della volatilità (indice Vix) salito dal 15 al 19%, fa prefigurare. Se ne parla da mesi, nel disinteresse degli indici che continuano a salire imperterriti. Perché il prezzo giusto non esiste, oppure è giusto in ogni istante. Inoltre: non tutti i titoli calano insieme, si tratta di capire – e magari investire – quale può essere conveniente acquistare in caso di presa di beneficio, per il medio o lungo termine.

In realtà tutte le nostre decisioni sono prese in condizioni di incertezza. Si tratta di avere la lucidità giusta per fare quella più coerente con le nostre esigenze. Riguarda i trader di Borsa, chi deve scegliere le piastrelle per il bagno o la scuola dei figli. L'insidia maggiore è un'altra, non decidere o rimandare la decisione: questa in genere rischia di compromettere il problema che con la scelta è chiamata a risolvere. La finanza comportamentale ha però analizzato con dovizia di particolare le modalità e gli effetti psicologici in cui si trova l'investitore che vede scendere in Borsa il prezzo dei titoli in cui ha investito, senza trovare il coraggio di venderli. Ma quando devo prendere una decisione e quando non è necessario? Investire in Borsa non è indispensabile, anche se si può incassare bei guadagni, anche in una fase complessa come l'attuale. 

E' bene invece risparmiare per il proprio futuro: rinviare la decisione o smontare la propria posizione pensionistica (basti pensare al 75% dei lavoratori dipendenti privati che non aderisce ai fondi pensione e all'1,2 milioni di loro, un quinto del totale, che l'ano scorso hanno incassato anticipazioni) non è una soluzione. Non a caso in tutti i paesi industrializzati è obbligatorio versare contributi per costruire un pilastro di base (più o meno generoso) e l'adesione al secondo pilastro è talmente premiante che sarebbe assurdo non aderirvi. Il vantaggio individuale coincide con l’abbassamento di un rischio povertà generalizzato. Gli incentivi a riguardo non sono casuali, come del denaro, da mettere in palio nel gioco citato poco fa. Anche senza denaro il test è possibile: inviate il numero da voi prescelto all'indirizzo mail qui sotto, indicando nell'oggetto della stessa GIOCO. E vediamo chi vince: l'esito sabato prossimo su Plus24.

marco.loconte@ilsole24ore.com