Le acque sono tornate ad agitarsi in Enasarco. Da mesi si segnala una serie di frizioni all’interno delle varie componenti della Cassa, con una polemica accesa in occasione di diversi episodi: dalle difficoltà nel processo di dismissione del patrimonio immobiliare, comprensibili vista l’impatto della crisi economica sulle disponibilità all’acquisto degli affittuari, alle scelte di portafoglio dell’Ente, da sempre tema di polemica. Questa volta il dibattito si è svolto in consiglio d’amministrazione e nelle commissioni patrimonio e bilancio. In particolare il tema ha riguardato la classificazione di alcuni investimenti: nel corso di una riunione del 12 giugno scorso, in commissione congiunta patrimonio e finanza, «il risk manager – si legge a verbale – ha evidenziato due situazioni che presentavano delle contraddizioni». Si tratta del fondo Algebris Financial CoCo Ordinary Distribution (20 milioni di euro) e del Globersel Natural Resources (15 milioni), cui è stata aggiunta «un’ulteriore integrazione senza alcuna delibera». I due fondi erano stati contabilizzati nel settembre 2011 come investimenti di liquidità, quando invece si tratta di fondi hedge che presentano un valore quota in un caso giornaliero e nell’altro quindicinale; ma comunque non assimilabili alla disponibilità liquida di un conto corrente. Il posto giusto ove contabilizzare quegli investimenti non poteva che essere quello delle immobilizzazioni, ossia gli investimenti di medio e lungo termine, dal rischio e dal rendimento superiori rispetto alla parte a breve termine. La «contraddizione» segnalata alla commissione dal risk manager risiede nel fatto che la delega per la gestione della liquidità è affidata al direttore generale mentre le decisioni in merito alle immobilizzazioni è del consiglio d’amministrazione, come conferma Enasarco interpellata sul caso. «L’errore c’è stato ma si può rimediare», aveva deciso la commissione al termine di una discussione che si indovina accesa, in cui lo stesso direttore generale rivendica l’implementazione delle nuove funzioni di controllo. Un rimedio cui ha messo mano il giorno dopo il Cda di Enasarco che ha riclassificato le quote del fondo di Algebris come investimenti immobilizzati e che ha autorizzato la dismissione del Globalersel Natural Resources «non appena si avranno condizioni di mercato favorevoli», complice il risultato negativo constatato a quel momento. Nelle ultime settimane si è registrata l’uscita da Enasarco del direttore generale Carlo Felice Maggi e la sostituzione del dirigente del servizio finanza Marco Di Vito, entrambi per ragioni di salute. L’ente torna a vivere una fase delicata: spinge verso il rinnovamento e la trasparenza, introducendo su input del direttore generale Maggi nel marzo scorso la figura del risk manager, con mandato a Deloitte per i rischi operativi e a Mercer per i rischi finanziari. Ma le polemiche sulle scelte di portafoglio non mancano: pochi mesi fa Enasarco ha ristrutturato per la terza volta in 4 anni titoli per 1,3 miliardi di euro (compreso il veicolo Anthracite, 780 milioni). Un miliardo circa è stato affidato alla Sicav lussemburghese Europa Plus gestito dalla Gwm di Sigieri Diaz Della Vittoria Pallavicini. Altri 300 milioni sono andati a Optimum Asset Management, società lussemburghese specializzata nel settore immobiliare e guidata da Alberto Matta. Tensioni che tuttavia non traspaiono dal via libera del Ministero del Welfare all’equilibrio di bilancio a 50 anni; anche se si stima un rendimento reale del patrimoni del -0,2% per l’anno in corso.
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