Lo scandalo Libor spinge la Commissione Europea a riformare l’utilizzo dei benchmark nell’industria finanziaria: fondi comuni, mutui, obbligazioni strutturate, fondi pensione, polizze. Bruxelles ha avviato una consultazione pubblica (che si concluderà il 15 novembre) per introdurre regole più stringenti in materia. Una mossa che segue la riforma della Direttiva sull’insider dealing e la manipolazione di mercato che nel luglio scorso ha esteso agli indici di riferimento il novero di strumenti sotto osservazione dai regulators, introducendo il reato di “manipolazione del mercato” per chi trucca i benchmark ai propri scopi. La scoperta delle numerose banche britanniche e non, coinvolte nello scandalo Libror sta evidenziando una dimensione del problema che necessita contromisure vigorose, così come richiesto da molti fondi pensione europei, che adottano il Libor come parametro di riferimento (non si registrano casi in Italia); numerosi sono stati di recente gli appelli alla Commissione Europea, perchè adottasse contromisure adeguate per non minacciare la credibilità del proprio lavoro.
Michel Barnier, commissario europeo per il mercato interno e i servizi, ha dichiarato che "Le indagini internazionali in corso sulla manipolazione di Libor hanno rivelato ancora un altro esempio di comportamento inaccettabile da parte delle banche.. I dubbi circa l'accuratezza e l'integrità degli indici può minare la fiducia del mercato, causando notevoli perdite per i consumatori e gli investitori, e distorcere l'economia reale". Cambiare il regime di sanzioni, ha aggiunto Barnier, da solo non può essere sufficiente. E' necessario un lavoro più ampio per regolare il modo in cui gli indici e i benchmark sono costruiti, prodotti e usati".
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