Il primo ministro svedese Fredrik Reinfeldt ha invitato i cittadini a lavorare fino a 75 anni e a essere pronti a cambiare carriera dopo i 50. Lo ha dichiarato nel corso di un'intervista al quotidiano Dagens Nyheter, alla vigilia di un incontro con il premier britannico David Cameron e gli omologhi dei Paesi Baltici sull'occupazione degli over-60 e sull'avvio di imprese femminili, il leader conservatore ha inoltre esortato le aziende ad assumere personale con più di 55 anni. "Assumere qualcuno che ha 55 anni e che dice 'sì, ho intenzione di lavorare fino ai 75', cioè per i prossimi 20 anni, crea un rapporto di lavoro molto lungo e interessante, in confronto a una persona che a quell'età ha intenzione di allentare la presa nel giro di cinque o sei anni", ha spiegato Reinfeldt.
Attualmente la Svezia ha un sistema pensionistico flessibile: i lavoratori possono scegliere se andare in pensione a 61 anni o rimanere al lavoro fino ai 67.
Secondo il premier svedese, il generoso sistema di Welfare e il sistema pensionistico della Svezia non sarà più sostenibile nel prossimo futuro, a meno che la gente non decida di lavorare più a lungo. "Se la gente pensa che possiamo vivere più a lungo e ridurre i nostri anni di lavoro, allora le pensioni dovranno essere abbassate. La questione è, la gente è pronta?", si è chiesto Reinfeldt, un conservatore alla guida di una coalizione di centro-destra dal 2006.
La sua ricetta è nel sapersi riciclare, essere in grado di cambiare lavoro, quando la propria professione diventa troppo stressante: "La sinistra crede che se il tuo lavoro diventa troppo difficile, bisogna andare in pre-pensionamento o ricevere qualche benefit sociale – ha attaccato il premier, aggiungendo – io credo che se il lavoro diventa troppo duro, uno dovrebbe fare qualcos'altro".
Reinfeldt, secondo il quale gli svedesi devono cominciare a riflettere sul lavoro in tarda età, ha pensato anche a come rendere il percorso di reinserimento più semplice: gli over-60 potrebbero tornare a scuola per dei corsi di aggiornamento. La tendenza – secondo i dati resi noti dall'istituto di statistica svedese – sembra già cominciata: il 7,8% degli over65enni in Svezia era occupato nel 2010.