Conviene essere investitori o dipendenti di banca? Se lo chiedono molti inglesi dopo aver letto uno studio della statunitense Citigroup secondo il quale alcuni istituti di credito britannici hanno in pancia liabilities, ossia rendite da erogare ai propri dipendenti, superiori o molto vicine alla loro capitalizzazione totale. O, visto da un’altra ottica, presentano un patrimonio insufficiente a coprire tutti gli impegni previdenziali presi.
L’indicatore viene seguito con attenzione sia dagli analisti che seguono il valore del titolo quotato sia dagli esperti di previdenza, che tengono d’occhio la solidità di questi soggetti. Soggetti che funzionano come fondi pensione a prestazione definita (erogano pensioni in base calcoli prestabiliti e diritti acquisiti), a differenza dei fondi pensione italiani che sono invece a contribuzione definita (stabilito il versamento la rendita è determinata dall’andamento degli investimenti).
Il problema, sottolinea Citigroup, non riguarda solo le banche di Sua Maestà: l’analisi che prende in esame i dati a dicembre 2010 vede British Airways o il colosso delle tlc Bt tra le società in cui lo squilibrio è maggiore, tra i titoli del listino londinese Ftse100. Tra le banche previdenzialmente più “indebitate” c'è Lloyds Banking Group, con liabilities pari al 115% della capitalizzazione di Borsa; la rivale Barclays non è messa molto meglio, con il 96%, mentre Royal Bank of Scotland è poco sotto, all’85%. Stanno meglio soggetti come Standard Chartered (5%) e Hsbc (20%), che però non sono passate certo indenni dai ribassi verificatisi sui listini nel corso dell’anno.
Con un pizzico di perfidia, gli analisti di Citigroup notano come nel resto d’Europa nessuna delle principali banche ha un rapporto tra prestazioni da erogare e una capitalizzazione di mercati simile a quella delle tre nahce britanniche “sotto osservazione”: Ing è al 69%, Credit Suisse al 58%, Ubs al 57% e Commerzbank al 54%." Banche che ad eccezione di Credit Suisse che ha accolto capitali dal Qatar, hanno ricevuto aiuti pubblici negli ultimi anni. E allora la domande è: conviene essere investitori o dipendenti di una banca inglese? O forse è meglio far girare qualche curriculum?
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