Cose che so su come cambiano le pensioni / 2

Le casse profesisonali alzano gli scudi contro la manovra che affida alla Covip (commissione di vigilanza sui fondi pensione) il controlo  sui loro investimenti: “Viene lesa la nostra autonomia e indipendenza – spiegano –. D’altronde siamo già sottoposti a un sistema di vigilanza che coinvolge la Commissione Bicamerale, la Corte dei Conti e in prima istanza diversi Ministeri”. Proprio per far sentire la loro voce l’Adepp (associazione delle Casse previdenziali) incontrerà oggi i ministri vigilanti: per la Giustizia Angelino Alfano, per la Salute Ferruccio Fazio, per il Welfare Maurizio Sacconi, per l’Economia Giulio Tremonti. L’efficacia della vigilanza del sistema attuale la testeremo dall’effettiva partecipazione all’incontro dei ministri citati e dai loro tecnici.

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  • Giulianobi |

    Certamente le casse professionali e gli enti trasformati in Fondazioni (vedi Enasarco), non hanno alcun interesse a farsi controllare. Siamo noi professionisti e noi agenti di commercio obbligati alla doppia contribuzione che abbiamo assoluta necessità che tali casse e tali fondazioni previdenziali vengano strettamente controllate.
    Il ministro Sacconi, dimostrando finalmente rispetto per le partite iva, sappia che il controllo della Covip è indispensabile, di fronte a manovre speculative e dismissioni di centinaia di migliaia di appartamenti (vedi di nuovo Enasarco), che vengono attuate senza che la base dei contribuenti, quelli non iscritti ad alcuna sigla sindacale (sono la stragrande maggioranza) vengano minimamente interpellati. Lo ricordi il Ministro.

  • Marco lo Conte |

    PREVIDENZA: SACCONI, CASSE PROFESSIONISTI VANNO SOTTOPOSTE A STABILITA’ =
    (ASCA) – Roma, 27 lug – Liberalizzazione delle attività professionali, valorizzazione degli Ordini e riorganizzazione delle casse previdenziali. Questi alcuni dei temi affrontati oggi dal ministro del Lavoro, Maurizio Sacconi, che ha partecipato all’assemblea Adepp. “Non penso sia giusta una linea difensiva da parte vostra, come non penso lo sia una
    nostra condotta conservativa del sistema”, ha esordito Sacconi nell’affrontare gli argomenti cari alla platea che vedeva riuniti presidenti e iscritti agli ordini professionali.
    Tema caldo della discussione é stato quello delle Casse di previdenza. Per il ministro “é necessario che siano
    sottoposte a presidi analoghi a tutti quelli degli altri soggetti. Questo non é un atto punitivo ma é presidio di stabilità senza la quale non ci sarebbe adeguatezza”.
    “Le sollecitazioni a processi di liberalizzazione sono state molto forti – ha aggiunto Sacconi – perché si ritiene
    che questo sia uno dei modi con il quale il nostro sistema economico riceverebbe impulso. A questo proposito sono convinto – ha continuato il ministro – dell’esigenza di far evolvere la nostra esperienza”. Il ministro ha detto no alla
    cancellazione degli ordini professionali in quanto “sono l’ossatura della nostra società e sono mediatori importanti”, ma chiede di seguire la via per la loro
    “valorizzazione”. Ridisegnato anche l’obiettivo dell’esame di Stato per
    l’ingresso negli ordini professionali che dovrà essere, per Sacconi, una conferma dell’acquisizione di conscenze pratiche
    della professione in seguito a un percorso di studio per i giovani più qualificante e più breve.
    elt/rf
    271559 LUG 11
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