Cose che so su come cambiano le pensioni / 1

Chi incassa una pensione superiore a 90mila euro l’anno, fa capire la manovra correttiva varata dal Governo, non alzi la cresta, paghi. Giusto un 5% di prelievo extra. Difficile non essere d’accordo. Stupisce che a determinare quella soglia concorra anche la previdenza complementare: strumento non obbligatorio che così però subisce una tassazione, in quanto tale, obbligatoria. Si inizia da chi non ha titolo per alzare la cresta per poi magari a calare si coinvolgeranno le fasce meno abbienti. Certo che così si contraddice platealmente l’impianto stesso della previdenza complementare, che viene agevolata fiscalmente sia in fase di accumulo (entro il tetto di 5165,47 euro annui oltre all'imposizione annua dell'11%) sia in fase di decumulo (prelievo del 15% che scende fino al 9%). Un'agevolazione è uno scambio: il lavoratore aderendo a un fondo pensione punta a ridurre il proprio rischio povertà per la sua vecchiaia e viene premiato fiscalmente e lo Stato; e lo Stato si alleggerisce del potenziale onere di doverlo soccorrere previdenzialmente in futuro. Uno scambio che questo prelievo fa saltare. Per le tasche degli indifendibili ricchi, al momento; e domani? Qualcuno pensa che così si mette il carro davanti ai buoi? Forse chi sosteneva che con la manovra correttiva la fiscalità generale sarebbe stata “ri-modulata” per alleggerire il suo peso? Rsvp

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