Provate a mescolare fattori come una crisi economica che in Italia ha mandato in fumo circa mezzo milione di posti di lavoro e che sta mettendo alla corda diversi settori, soprattutto tra le piccole e medie imprese; o fattori come la difficoltà di far partire da zero progetti previdenziali di categorie professionali polverizzate sul territorio, con ridotte occasioni di condivisione collettiva di opportunità o rischi. Spruzzate una manciata di livore che, in taluni casi, ha suscitato la recente crisi finanziaria in chi era meno preparato a considerare la possibilità che i mercati finanziari flettessero – ed ecco servita la crisi dei minifondi pensione. Storie diverse tra loro, ma che rischiano di indirizzarsi verso il declino proprio ora che, paradossalmente, nel 2009 i loro rendimenti sono cresciuti a doppia cifra, compensando appieno i ribassi del’anno precedente.
Artifond andrà incontro al suo destino in primavera: il fondo dei lavoratori dipendenti delle aziende artigiane ha raccolto 10mila iscritti circa dal suo avvio, il 21 marzo 2007: ben al di sotto degli obiettivi indicati da Covip (20mila il primo anno, 30mila il secondo, 40mila il terzo) e del bacino potenziale, circa 1,2 milioni di lavoratori. Per il momento le fonti istitutive si sono accollate le spese amministrative del 2010 (250mila euro); ma Artifond non ha i numeri per andare avanti ulteriormente. Le ipotesi di cui si parla nei corridoi, sono quelle di fondersi con un negoziale affine, per esempio Cometa oppure Fon.Te o Prevedi. Diverso il progetto di unire le forze della previdenza delle piccole e medie imprese con bassi tassi di adesioni: oltre ad Artifond, Marco Polo e Fondapi. Alle fonti istitutive spettano le decisioni, in assenza delle quali le alternative sono lo scioglimento o il confluire in un fondo aperto. «Il problema non è il basso numero di iscritti – dice Salvatore Casabona, direttore del fondo –: il problema è la previdenza di lavoratori che hanno bassi salari e che rischiano di non avere tutti i periodi contributivi coperti per pensione pubblica. Senza una pensione integrativa congrua si rischia la sussistenza». Non troppo diversi i problemi di Previprof, il fondo dei dipendenti degli studi professionali, nato il 30/5/2007. Nel corso del 2009 il fondo ha tagliato drasticamente i gettoni per i consiglieri di amministrazione, stringendo al massimo la cinghia per le spese amministrative. Si vedrà nei prossimi mesi se gli iscritti saliranno tanto da consentire al fondo di proseguire la propria attività.
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