Sotto l’albero? Per i bimbi un fondo pensione o una polizza

Fare regali è un piacere. E se sotto l’albero di Natale c’è una polizza Vita o un fondo pensione, il piacere è economicamente concreto. Perchè il genitore che regala al proprio figlio a carico uno di questi strumenti, può incassare subito un vantaggio fiscale di quanto versato. Vantaggi differenti: per le polizze Vita si tratta di detrazioni, per i fondi pensione deduzioni. Storicamente (da quando sono cambiate le norme a partire dal 2001 lo è un po’ meno) il contratto assicurativo è il tipico regalo di Natale: è proprio in queste settimane che schiere di assicuratori pressano la clientela potenziale e non, per proporre loro l’adesione a polizze. La ragione di questo pressing è semplice: aderire prima della fine dell’anno consente di detrarre fiscalmente i versamenti nella dichiarazione dei redditi successiva. Ma per quali polizze questo è possibile? Dal 1/1/2001 la detraibilità è circoscritta ai contratti copertura rischio infortunio, invalidità e decesso; e ovviamente alle polizze miste che comprendono anche queste coperture. E per le polizze Vita stipulate in precedenza? Nel caso di contratti a premi ricorrenti, si può continuare a detrarre fino alla scadenza del contratto, anche nel caso in cui il beneficiario sia un familiare, per esempio un figlio.

Sottoscrivere un contratto assicurativo a vantaggio di un terzo fiscalmente a carico, consente di detrarre al proprio imponibile Irpef il 19% dei premi versati fino ad un massimo di 1.291,14 euro annui (pari ai vecchi 2,5 milioni di lire). In sostanza è possibile detrarer fiscalmente 245 euro. Diverso è il discorso del fondo pensione. In questo caso vige il regime della deduzione fiscale, ossia sottraggo al mio imponibile quanto verso a un fondo pensione. Tutto? Non la quota di trattamento di fine rapporto, pari al 6,91% della retribuzione lorda, ma solo la parte volontaria e quella datoriale, definite nei contratti di lavoro. Anche in questo caso c’è un tetto: 5.164.57 euro l’anno (i vecchi 10 milioni di lire), una soglia che non è frequente raggiungere solo con le voci volontarie e datoriali. Anche per questo è possibile sfruttare fiscalmente al meglio l’opportunità del’adesione di un familiare a carico e utilizzare quei versamenti periodici per far diminuire il proprio imponibile. È da sottolineare che il tetto di 5.164,57 euro annui può raddoppiare se entrambi i genitori aderiscono alla previdenza complementare: iscrivendo per esempio un figlio ciascuno e deducendo i contributi per le loro posizioni ai loro imponibili.

Regalare una pensione a un figlio, magari ancora alle elementari, a qualcuno sembrerà un ossimoro: prima della quiescenza ci sono da affrontare le incertezze del lungo percorso scolastico prima e quelle ancor più lunghe e incerte della carriera lavorativa poi. Bisogna però considerare che l’iscritto a un fondo pensione può riscattare dopo otto anni di adesione fino al 30% del montante accumulato senza dover addurre alcuna giustificazione; o fino al 70% per l’acquisto o la ristrutturazione della prima casa e altrettanto per spese mediche. Opportunità che, giunti alla maggiore età o ancora più avanti, possono incontrare le esigenze finanziarie di chi si affaccia alle sfide dell’età adulta: da un master ad un’attività.