Secondo il Presidente della Consob, Lamberto Cardia, Isvap e Covip sono eccezioni. Le loro funzioni devono essere assorbite da Consob e Banca d’Italia. Cosa ne pensa?
Io non andrei mai in un contesto pubblico a dire cosa deve o non deve fare un’altra Authority: mi sembra di cattivo gusto. Si potrebbe configurare un conflitto di interesse, visto che Consob si autocandida a rilevare le competenze di altri istituti di vigilanza. Sono Parlamento, governo e parti sociali ad aver attribuito queste competenze a Covip e Isvap. Registro che a livello europeo si vuole istituire una vigilanza specifica su assicurazioni e fondi pensione, elevando il livello di controllo. È originale che in Italia si avanzino altre ipotesi.
I rendimenti degli ultimi mesi sono tornati positivi…
Le Borse sono cresciute notevolmente; è in queste fasi che l’esposizione ai mercati dà i suoi frutti. Speriamo che la ripresa si consolidi.
A che punto è la riforma del decreto 703?
Abboccamenti con il Ministero dell’Economia ci sono stati, ma è ancora da definire una commissione tecnica che prospetti l’evoluzione del decreto sui criteri di investimento dei fondi pensione. Difficile prospettare un’evoluzione sui contenuti. È fondamentale secondo me ampliare l’offerta degli strumenti, anche se la crisi ha accentuato soprattutto le esigenze di garanzie di rendimento.
La «busta arancione» darà una stima di quanto si percepirà di pensione di primo pilastro. Spingerà le adesioni al secondo?
Se sarà fatta bene, darà al lavoratore indicazioni serie su cosa potrà aspettarsi e potrà prendere coscienza del rischio che si corre. È questo il punto di partenza. Sarà necessaria una campagna informativa per accrescere questa consapevolezza. Temo però che tra 30 anni le pensioni saranno inferiori a quanto dice la Ragioneria Generale dello Stato: i dati raccolti sono sfasati di 3/4 anni visto che ogni due anni la vita media cresce di tre mesi. Poi ci sono troppi iscritti che versano poco o niente e preparano una pensione di scorta inadeguata.
Siete pronti per il semestre di silenzio/assenso?
Siamo pronti. Non sappiamo se partirà nel 2010 o se slitterà, ma prima serviranno misure a supporto delle Pmi, la revocabilità della scelta, il lifecycle. La busta arancione, certo, ma anche creare attesa per la stessa, organizzare una campagna di comunicazione nei luoghi di lavoro, nelle scuole e sui mass media, anche con la Pubblicità Progresso. Se vogliamo evitare un flop, dobbiamo organizzare una strategia ripartendo le competenze tra parti sociali, la vigilanza. E con una regia comune da parte del Welfare