Anche in Svizzera i fondi pensione si valutano nel lungo periodo. Ma ci vorrà tutto il sangue freddo elvetico per digerire il -5,6% del primo trimestre 2008 dei fondi pensione della confederazione, secondo i risultati preliminari del Credit Suisse Pensionkassenindex.
Solo a gennaio l’indice aveva ceduto il 3,3% e lo scivolone porta ora le casse elvetiche al 6,3% di distanza dall’obiettivo del +0,68% che è il rendimento minimo richiesto per legge (essendo a prestazione definita). A rincarare la dose è giunta una ricerca dell’Università di S. Gallo: in base all’analisi delle performance di 73 fondi pensioni nell’arco di 10 anni dal 1996 al 2006, lo studio ritiene che i fondi pensione non sembrano in grado di scegliere gestori capaci di battere con costanza il benchmark. E ciò soprattutto nell’azionario, anche al lordo dei costi di gestione. Solo nell’obbligazionario internazionale l’indagine rileva una significativa outperformance. Secondo i curatori della ricerca Manuel Ammann e Andreas Zingg, la scelta di puntare su più mandati attivi sembra avere un impatto negativo sulle performance dei fondi pensione svizzeri.