Tre fondi: uno per i piloti, uno per gli assistenti di volo, uno per il personale di terra. Ciascuno chiamato a rappresentare le esigenze specifiche di ciascuna tipologia di lavoratori. Peccato però che questa frammentazione riduca enormemente le economie di scala, innalzando i costi ai massimi livelli tra i fondi pensione negoziali: Previvolo quest’anno farà pagare a ciascun aderente 147,5 euro, Fondav 85, mentre Prevaer 30 euro di quota annua. Balzelli che portano l’indice sintetico dei costi di ciascun fondo rispettivamente a 1,25%, 0,71% e 0,4%, per permanenza di 10 anni. Quanto costano gli altri? La media dei negoziali è dello 0,4%.
Una moltiplicazione previdenziale poco ragionevole, dunque. E infatti i tre fondi mettono a fattor comune molte scelte strategiche: la banca depositaria, per esempio, i servizi amministrativi o gli advisor. Non mancano poi sovrapposizioni nei Cda o nel collegio dei sindaci. Il buon senso indicherebbe l’accorpamento tra i tre fondi come soluzione (gli esperti indicano in almeno 50mila aderenti la soglia minima per ridurre i costi operativi della previdenza alla media nazionale): ma ciò si scontrerebbe con supposte specificità da salvaguardare.
Oltre che, ovviamente, con una drastica riduzione di poltrone nei consigli di amministrazione: che rappresentano una fetta di potere condiviso tra rappresentanze sindacali e parti datoriali, anche se questa attività non viene remunerata (ad eccezione del Cda di Previvolo i cui 12 membri costano al fondo in tutto 84mila euro l’anno). Non che la soluzione non sia chiara ai vertici dei tre fondi: che rimangono però restì a ciò che per loro sarebbe un’autentica "rivoluzione". L’unica iniziativa in piedi è un progetto di rappresentanza comune di Previvolo, Fondav e Prevaer in Mefop, la società partecipata dal Tesoro che promuove lo sviluppo dei fondi pensione.
Un comune destino, finora allontanato; che però ha portato le tre strutture a dividere le proprie strade: nati all’interno di Alitalia ciascuno di loro, in misura differente, hanno aperto le proprie adesioni ad altre società. A Prevaer, in particolare, ora aderiscono 150 aziende, più delle 20 di Previvolo o delle 7 di Fondav: e il gran numero di fonti istitutive complica la loro rappresentanza nel Cda, ma anche il maggior numero di iscritti riduce i costi.
Ma qual è l’effetto della crisi Alitalia su questi fondi pensione? Un calo degli iscritti lieviterebbe ulteriormente i costi a carico di chi avrà la fortuna di restare al lavoro? «Le vicende Alitalia non hanno avuto nessun effetto sulla gestione del Fondo Previvolo» assicura Paolo Moreno, presidente di Previvolo. «Il trasporto aereo continuerà a svilupparsi – dice Giuseppe Castro, direttore di Prevaer – e se i nostri aderenti non lavorano a Alitalia lavoreranno in Air France o in altre società» Diverso il discorso per Fondav: «Stiamo per modificare il nostro statuto – dice Massimo Muccioli, presidente di Fondav per aprire le iscrizioni anche agli stagionali e ai precari, che contiamo possano compensare eventuali uscite per prepensionamento».