Altro che parsimoniosi, se non addirittura tirchi. I giovani scozzesi sembrano aver abbandonato i princìpi dei loro genitori – o i luoghi comuni che li dipingono come attaccati al vil denaro – e perferiscono ora spendere, piuttosto che accantonare denaro per la loro pensione futura. E’ quanto emerge da un’indagine commissionata dal governo locale, secondo cui oltre il 50% dei giovani scozzesi tra i 18 e i 35 anni non risparmia neppure un penny per il proprio futuro.
Ciononostante si mantengono elevati i consumi per vacanze all’estero, già previste dal 33% di loro, per la tv satellitare e per la frequentazione di palestre, spesa abituale per il 68% dei giovani scozzesi. Spesa davvero irrinunciabile, un’uscita al ristorante o al cinema almeno una volta alla settimana: il 100% degli intervistati l’ha fissa nel proprio budget settimanale. La generazione iPod, così l’hanno definita i media locali, rischia di trasformarsi nella generazione "Big dreams, small assets", dai grandi sogni, cioè, e risorse limitate. I risultati dell’indagine hanno spinto il primo ministro Mike O’Brien a dare impulso ai fondi pensione individuali, da introdurre introdurre nel 2012: che prevede un contributo datoriale del 3%, incentivi fiscali e costi intorno allo 0,5%. "Lavoro e risparmio dovrebbero andare mano nella mano – ha detto O’Brien – Le pensioni non sono per i pensionati, ma sono una cosa dedicata ai giovani. Se i giovani non coltivano l’attitudine a risparmiare, rischiano di perdere un’opportunità. Il denaro cresce di più se lo accantoni prima: una sterlina risparmiata a 20 anni si rivaluta del 60% più di una sterlina risparmiata a 40 anni". l sondaggio rivela che ha motivo di lamentarsi anche chi accantona denaro nei fondi pensione : in media sono cresciuti nel 2007 solo del 5,41% contro il 9,17% del 2006. Beati loro.