Questa volta l’accusa di violazioni di diritti umani nei confronti di un’azienda cinese non riguarda le limitazioni alla libertà di espressione a Pechino o Shangai ma il suo coinvolgimento con quanto accade in Sudan. Il fondo pensione olandese Pggm ha deciso infatti di liquidare i propri titoli PetroChina, il colosso petrolifero che Pechino ha recentemente collocato, ponendola ai vertici della classifica mondiale per capitalizzazione di Borsa.
Pggm (2 milion di iscritti, per circa 88 miliardi di euro in portafoglio) ha deciso di vendere azioni della compagnia cinese per 37 milioni di euro. Una decisione, fa fa sapere il fondo olandese, presa dopo aver tentato di convincere la compagnia cinese a mutare la sua politica in Africa. Secondo Pggm, la compagna statale Cnpc, legata a PetroChina, è uno dei maggiori finanziatori del governo sudanese, accusato di commettere violazioni dei diritti umani su larga scala. Il fondo pensione olandese ha deciso di escludere altre quattro società dal proprio portafoglio, a causa del loro coinvolgimento nell’industria militare, secondo quanto prevede il suo statuto.