Contro i generali birmani scende in campo la previdenza complementare danese. Atp, il più importante fondo pensione della Danimarca (58 miliardi di euro in portafoglio, più della somma di tutti i fondi complementari italiani), ha deciso ieri di vendere le azioni di Total e delle altre compagnie petrolifere che lavorano direttamente con Myanmar Oil, la compagnia governativa locale. La partecipazione del fondo Atp in Total ammonta a circa 128 milioni di euro, su una capitalizzazione di 130 miliardi di euro alla Borsa di Parigi.
Contro i generali birmani scende in campo la previdenza complementare danese. Atp, il più importante fondo pensione della Danimarca (58 miliardi di euro in portafoglio, più della somma di tutti i fondi complementari italiani), ha deciso ieri di vendere le azioni di Total e delle altre compagnie petrolifere che lavorano direttamente con Myanmar Oil, la compagnia governativa locale. La partecipazione del fondo Atp in Total ammonta a circa 128 milioni di euro, su una capitalizzazione di 130 miliardi di euro alla Borsa di Parigi.
Atp segue un codice etico nelle scelte di portafoglio che prevede, tra l’altro, l’impossibilità di detenere azioni di società operative in Paesi soggetti a sanzioni commerciali imposte dalle Nazioni Unite o dall’Unione europea ed appoggiate dalla Danimarca; come deciso contro Myanmar a Lussemburgo il 15 ottobre scorso. Il ruolo di Total nel Paese è stato più volte oggetto di polemiche negli ultimi anni; di recente la magistratura belga ha aperto un’inchiesta sulla compagnia petrolifera per presunti reati contro l’umanità, a seguito di una denuncia di quattro rifugiati birmani; denuncia accolta dopo una lunga battaglia legale che ha riconosciuto i rifugiati nell’esercizio dei loro diritti, equiparandoli a cittadini belgi. Il ministero degli Esteri francese Bernard Kouchner ha recentemente dichiarato che nessuno sconto sarebbe stato fatto a Total, in caso di un embargo contro il regime di Myanmar da parte dell’Ue. Proprio Kouchner aveva invitato ad un convegno sulla previdenza (poco prima che il presidente francese Sarkozy gli affidasse l’incarico di ministro degli esteri francese) i fondi pensione europei ad un comportamento "attivo" sul mercato, sanzionando le imprese responsabili di comportament6i scorretti e premiando invece chi adotta canoni positivi per i diritti umani e l’ambiente.