Il 61% degli investitori istituzionali francesi investe i
propri attivi secondo criteri di responsabilità sociale,
una percentuale che nel 2006 era al 48%. È quanto
emerge da un’indagine presentata al recente annual della
Socially Responsible Investment, giunto alla sesta edizione,
condotta dalla società di consulenza Amadeis, dal
centro di ricerca Sri Novethic e da Bnp Paribas.
Il 61% degli investitori istituzionali francesi investe i propri attivi secondo criteri di responsabilità sociale, una percentuale che nel 2006 era al 48%. È quanto emerge da un’indagine presentata al recente annual della Socially Responsible Investment, giunto alla sesta edizione, condotta dalla società di consulenza Amadeis, dal centro di ricerca Sri Novethic e da Bnp Paribas. È in netta crescita, dunque, la voglia di «etica» nella gestione dei 50 principali soggetti istituzionali francesi, in particolare fondi pensione, che in tutto amministrano circa 700 miliardi di euro. E punta ad aumentare ulteriormente: tra chi ha già iniziato a introdurre criteri di scelte di attivi socialmente responsabili, l’87% conta di proseguire nel prossimo futuro,mentre chi non ha ancora pensato a questo passo conta di farlo nel 45% dei casi. Se la voglia non manca, la quota del patrimonio investiti secondo questi criteri resta tuttavia limitata: solo il 21% degli istituzionali ha oltre il 10% di titoli in portafoglio scelti con questi criteri; una quota che sale al 31% per chi ha tra l’1 e il 5% degli attivi selezionati secondo criteri etici, mentre ben il 38% ha meno dell’1% investito secondo parametri di responsabilità sociale.