Il parere chiarificatorio espresso dall’Agenzia delle Entrate con la sua circolare è arrivato probabilmente fuori tempo massimo. Almeno per il 90% di chi era interessato a capire se la propria polizza previdenziale poteva o no usufruire delle agevolazioni fiscali previste dalla riforma 252/2005 sul Tfr e si chiedeva se rinnovare o no un contratto stipulato magari diversi anni fa. Si presume che la sera del 19 dicembre gli interrogativi fiscali degli italiani avessero, nella gran parte dei casi, lasciato il posto a quelli per l’ultimo regalo o per il cenone di Natale. Fatto sta che il parere è arrivato, formalmente, entro la fine dell’anno. E dice che anche i piani individuali pensionistici non adeguati alla nuova normativa e nemmeno ri-autorizzati dalla Covip, potranno usigruire delle agevolazioni fiscali: potendo dedurre fino a 5165,47 euro l’anno dal proprio imponibile.
Il parere chiarificatorio espresso dall’Agenzia delle Entrate con la sua circolare è arrivato probabilmente fuori tempo massimo. Almeno per il 90% di chi era interessato a capire se la propria polizza previdenziale poteva o no usufruire delle agevolazioni fiscali previste dalla riforma 252/2005 sul Tfr e si chiedeva se rinnovare o no un contratto stipulato magari diversi anni fa. Si presume che la sera del 19 dicembre gli interrogativi fiscali degli italiani avessero, nella gran parte dei casi, lasciato il posto a quelli per l’ultimo regalo o per il cenone di Natale. Fatto sta che il parere è arrivato, formalmente, entro la fine dell’anno. E dice che anche i piani individuali pensionistici non adeguati alla nuova normativa e nemmeno ri-autorizzati dalla Covip, potranno usigruire delle agevolazioni fiscali: potendo dedurre fino a 5165,47 euro l’anno dal proprio imponibile.
E questo perché la deducibilità riguarda il contribuente e non il prodotto. Il chiarimento delle Entrate è giunto dopo lunga attesa, insieme a molti altri in una circolare dedicata, tra l’altro, al conferimento del "vecchio" Tfr e al regime transitorio. Ma il quesito sui Pip era il più atteso: prima della riforma erano 960mila i contratti in essere e solo una parte, nemmeno maggioritaria, è stata "riconvertita" dagli intermediari in Pip di seconda generazione. Covip aveva dato parere favorevole all’estensione dei benefici fiscali per i vecchi Pip, sollecitando contemporaneamente le compagnie a riconvertire i vecchi contratti in nuovi. Resta da capire se ciò accadrà davvero o se le stesse compagnie preferiranno continuare ad incassare i premi dei vecchi prodotti (i cui caricamenti superavano in alcuni casi l’80% sulle prime rate). E se le compagnie informeranno ora i sottoscrittori di vecchi Pip sulla deducibilità dei contratti in essere.
Leggi dal sito dell’Agenzia delle Entrate il testo della Circolare:
http://www.agenziaentrate.it/ilwwcm/resources/file/eb94244f22e6784/Circ_70.pdf