La crisi affonda i fondi finlandesi. E lo Stato aiuta con la flessibilità

Se a Buenos Aires si nazionalizzano i fondi pensione per contrastare – dice la presidenta Kirchner – il rischio di default dei mercati finanziari, in Europa le strategie anti crisi sono differenti. Ilmarinen, fondo pensione finlandese con 23,5 miliardi di euro di patrimonio, cala del 9,4% da inizio anno a fine settembre, pari a oltre 2 miliardi di perdite.

A rischio è il suo solvency ratio, ossia il coefficiente di solvibilità del fondo pensione. Come rimedio, il governo di Helsinki punta a rendere più flessibili i criteri di solvibilità che i fondi devono rispettare: una riforma temporanea fino al 2010 e finalizzata – dettaglio non trascurabile – a evitare che i fondi vendano titoli azionari di società finlandesi (deprimendo la Borsa locale) per fare cassa. Diverso l’approccio dell’olandese Abp: perde il 9,8%, il cover ratio scende dal 140 al 118%. Ma il suo numero uno, Elco Brinkman, si dice «non eccessivamente preoccupato» e presenterà alla banca centrale un piano di recupero per riportare in asse il bilancio attuariale del fondo.