Chi ha avuto pazienza, oggi può sorridere. I fondi pensione nel primo semestre del 2009 hanno infatti battuto nettamente sia la rivalutazione del trattamento di fine rapporto che l’inflazione. Secondo i dati diffusi ieri dalla Covip, la Commissione di vigilanza del settore, i fondi pensione di categoria sono cresciuti tra dicembre e giugno scorso del 2,5%, i fondi aperti del 3% mentre i Pip (piani individuali pensionistici) legati a fondi unit si sono rivalutati del 3,7 per cento.
Nello stesso periodo il Tfr è cresciuto dell’1,1 mentre l’inflazione ormai viaggia allo 0,5% annuo. Le rilevazioni dell’autorità di vigilanza, su dati medi ponderati, confermano le anticipazioni di «Plus24», pubblicate sabato 18 giugno. Dunque, c’è una buona notizia per chi si era preoccupato per il destino della propria liquidazione, dopo lo scoppio della crisi finanziaria, lo scorso autunno. Le pensioni di scorta degli italiani hanno beneficiato del rialzo dei mercati finanziari da marzo in poi (Eurostoxx +39% dai minimi). I fondi negoziali investono in titoli azionari il 19,9% del loro patrimonio, mentre gli aperti circa il 36,9 per cento. È il caso di ricordare che gli strumenti previdenziali si valutano in un orizzonte temporale meno esiguo, in quanto strumenti di lungo periodo; inoltre le performance intermedie fino al momento del riscatto delle quote non producono profitto o perdite. Il 2008 ha registrato cali del 6,3% per i negoziali, del 14% per gli aperti, i Pip collegati a fondi unit sono scesi del 24,9%, mentre quelli collegati a gestioni separate sono cresciuti del 3,5% per cento. I risultati del primo semestre del 2009 non hanno recuperato del tutto quei cali. Tuttavia, nel medio termine, dal 2003 alla fine dello scorso maggio, i fondi di categoria sono cresciuti del 19,7%, gli aperti del 10,7% mentre il Tfr è cresciuto del 18,3 per cento. Le statistiche pubblicate ieri sul sito web di Covip confermano inoltre il trend positivo delle adesioni ai Pip: le polizze previdenziali hanno raccolte oltre 75mila nuovi iscritti, con un incremento del 10,8% rispetto alla fine del 2008. La crescita delle adesioni è stata meno evidente per gli aperti, che registrano un saldo positivo di 8.085 unità (+1%) e meno ancora per i negoziali (più 4.394 unità, +0,2%), che soffrono per la mancanza di reti di distribuzione e consulenza analoghe a quelle su cui possono contare aperti e Pip. Il patrimonio complessivo del sistema nel semestre è cresciuto di 3,47 miliardi di euro. «Chiediamo che il governo apra un tavolo di confronto sui temi della previdenza complementare – dice Domenico Proietti, segretario confederale Uil e vicepresidente di Assofondipensione – prevedendo in particolare una nuova fase di silenzio assenso e di informazione in grado di sostenere e rilanciare le iscrizioni».