Un giornale come "Il Sole 24 Ore", e ancor più in particolare "Plus24", propone da sempre analisi statistiche su ciò che accade ai mercati e ai loro partecipanti: indicazioni utili per capire se le scelte si sono rivelate efficienti e in linea con aspettative ed esigenze di chi le ha compiute. Molte analisi e confronti danno come esito un dato medio, che in quanto tale e per i criteri della sua elaborazione, risulta talvolta astratto rispetto alla realtà e quindi poco o per niente utile a fini del rispecchiamento del lettore in quel dato. Si prenda ad esempio il rapporto annuale pubblicato nei giorni scorsi da Mediobanca sui fondi comuni di investimento, che ne confronta il rendimento medio con quello dei BoT nell’anno solare precedente: pere e mele, verrebbe da dire, visto che l’"azionario paesi emergenti" ha un ruolo in un portafoglio sideralmente diverso da quello che svolge un fondo di liquidità euro, in tutt’altri portafogli e per tutt’altri investitori. Si pensi poi alla composizione di questi portafogli.
Quanti titoli avranno in comune Eurizon Azioni PMI America (+36,76% l’anno scorso) e Symphonia Azionario Italia (-10,74% nel 2010)? Per la cronaca, i BoT hanno reso lo 0,9% lo scorso anno e la media di tutti i fondi comuni di diritto italiano il 2,4%; (Mediobanca non considera i fondi esteri, la metà del mercato). Ogni anno, regolarmente, gli analisti di via Filodrammatici dimostrano che i costi alti dei fondi comuni frenano i rendimenti e che solo pochi gestori battano il benchmark (nel 2010 il 14%). La varianza dei risultati, dal 1985 ad oggi, non modifica mai questo esito. Questa prevedibilità appanna l’utilità dell’indagine, anche se i risultati sono drammaticamente sempre attuali: le commissioni remunano una consulenza solo teorica, visto che almeno l’85,8% dei fondi viene collocato allo sportello bancario da personale addetto soprattutto a bonifici, versamenti, mutui e prestiti. Manca poi un mercato di professionisti in concorrenza tra di loro che vengano contesi dalle Sgr.
Poco cambia nel confronto tra Tfr e fondi pensione: è utile sapere trimestre dopo trimestre chi ha vinto o identificare le scelte più efficienti per il trentenne e per il 55enne? I ribassi subiti dai mercati azionari rappresentano opportunità per alcuni investitori; ma per altri non sono un buon motivo per aprirsi al capitale di rischio, come spiegato anche di recente su «Plus24». E il mattone, tema tanto caro ai risparmiatori italiani? Sapere che il mercato italiano cresce dell’1% importa molto a chi vuole mettere a reddito un bilocale al quatriere Prati di Roma oppure a Tor Bella Monaca? Cosa interessa a chi vuole investire in un appartamento conoscere il trend medio nazionale se solo a Milano i prezzi salgono del 3% in via Pagano e scendono del 5% in via Giambellino?
Il concetto di "media" rispecchia in realtà un mondo e un’ecopa, il Novecento, in cui la storia era mossa dalle masse: quelle che assaltarono il Palazzo d’Inverno a Mosca nel 1917 e quelle che buttarono giù il Muro di Berlino nel 1989. Nel XXI secolo protagonisti dei cambiamenti sono gli individui: da Osama Bin Laden a Anders Behring Breivik, da Steve Jobs al duo Sergej Brin e Larry Page; fino ai milioni di navigatori che sui social network abiurano alla loro privacy rivelando preferenze sessuali e orientamenti politici, per marcare in modo deciso e dettagliato la propria unicità al mondo, Un mondo in cui a fare la differenza è la conoscenza e che, anche per questo, è di fatto plurale: in cui, senza scomodare Trilussa, le medie contano ormai davvero poco.
Per i mercati finanziari il punto di non ritorno è stata la Mifid: la Direttiva Ue identifica nell’adeguatezza delle scelte l’opzione primaria (e mette in subordine appropriatezza e best execution): ogni soluzione di investimento, dice, deve essere parametrata alle caratteristiche individuali del fruitore di servizi e prodotti finanziari; e non dev’essere più lui (o lei) ad adeguarsi all’offerta del sistema finanziario.
Per questo il Sole 24 Ore quest’estate ha lanciato Tuttorisparmio: una doppia pagina a cura della redazione di «Plus24» in cui viene spiegato in modo chiaro a chi sono adatti gli strumenti principali di risparmio, con quali accortezze, indicando gli errori da evitare e le opportunità da cogliere; oltre alle scelte di portafoglio più coerenti con le esigenze dei singoli lettori che ci scrivono all’indirizzo tuttorisparmio@ilsole24ore.com. Un filo diretto che questo giornale intende stringere in modo saldo con i propri lettori. Per andare oltre le medie ed entrare tutti a pieno titolo nella società della conoscenza.
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