I lavoratori edili possono aderire al loro fondo di categoria Prevedi (51mila iscritti per oltre 262 milioni di euro in portafoglio) solo con il contributo volontario e quello datoriale: lasciando, cioè, il loro Tfr in azienda. Covip ha dato il via libera alla richiesta di modifica statutaria di Prevedi; il fondo ha interpretato l’esigenza di una maggiore flessibilità burocratica nella liquidazione del Tfr degli edili, che cambiano datore di lavoro frequentemente. L’interpretazione di Covip della legge quadro 252/2005, offre un precedente importante per tutti gli altri fondi negoziali che puntano ad aumentare le adesioni: l’insuccesso del semestre di silenzio/assenso 2007 la dice lunga sull’attaccamento degli italiani al Tfr; un precedente che, secondo alcuni osservatori, potrebbe anche aprire la strada alla possibilità di adesione obbligatoria alla previdenza complementare. Ma che in ogni caso consente di iscriversi alla previdenza complementare senza mettere in gioco – almeno in una prima fase – il "totem-Tfr"; cogliendone invece subito le opportunità di carattere fiscale e come elemento di supporto alla pensione di base che per i quarantenni di oggi difficilmente ammonterà al 50% dell'ultima retribuzione. Certo, si tratterà poi di spiegare a chi versa solo pochi euro al mese, che ciò non basta certo per costuire una pensione di scorta vera: ma almeno sarà un punto di partenza su cui la consulenza potrà far leva. E voi cosa ne pensate di questa possiiblità? Oltre il Tfr aspetta i Vostri commenti.
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