Il via è previsto per il primo gennaio prossimo: dal 2009 il Fondo Pensione del Personale di Deutsche Bank passerà dal monocomparto al multicomparto: sei linee di gestione che ciascun aderente potrà combinare tra loro, scegliendo tra le gestioni azionaria, monetaria, obbligazionaria, assicurativa, alternativa (private equity e hedge fund) ed etica. Ma la vera innovazione che entrerà in vigore a partire dal 2009 riguarda i silenti: chi non esprimerà alcuna scelta, verrà indirizzato dal fondo verso il comparto life cycle, che adegua periodicamente (ogni anno) le proporzioni la strategia di portafoglio a seconda dell’età dell’aderente: maggiore la distanza dalla pensione maggiore sarà la quota di azionario.
Una sorta di pilota automatico, che sceglie al posto di chi non sa o non riesce a compiere la scelta più efficiente per sé. «Se l’iscritto non sa cosa fare – dice Valentino Amendola, presidente del Fondo –, gli mettiamo a disposizione un meccanismo predefinito, che poggia la sua validità su una teoria consolidata. Pronta ad essere verificata, ovviamente». Ogni anno, infatti, il fondo si impegna a rivedere la scelta compiuta: invitando l’aderente ad una decisione esplicita. Anche negli Usa le linee life cycle sono i destinatarie dei contributi dei lavoratori silenti, come stabilito dalla nuove norme in vigore da inizio 2008. Il fondo pensione complementare di Deutsche Bank è una struttura a contribuzione definita, conta 4mila iscritti attivi, mille pensionati, per un patrimonio di 250 milioni di euro.