Quando la mente prende una scorciatoia. E rischia mandare in fumo il denaro

«Non mi dire cosa è giusto fare, dimmi cosa hai fatto tu». Non è raro che si preferisca decidere in base a una scorciatoia mentale come questa, piuttosto che compiere un atto selettivo per le proprie scelte finanziarie. Soprattutto quando la materia è complessa. Nella scelta di una polizza o di un conto corrente spesso i processi mentali seguono percorsi lontani dalla chiarezza cartesiana e dal raziocinio. Studiosi della finanza comportamentale come Daniel Kahneman o Richard Thaler si sono occupati di ciò; altri come Lewis, French, Poterba, Sørensen, Wu e Zhu si sono concentrati sull'home bias, ossia la tendenza a fidarsi dei soggetti del proprio territorio. Negli Usa, dopo la divisione territoriale delle compagnie telefoniche, gli investitori sottoscrissero titoli della società attiva nel proprio Stato: sarebbe stato razionale il contrario. Accadde Parma, fino al crack che vide Callisto Tanzi protagonista e si ripropone oggi a Siena, dove le difficoltà di Mps si ripercuotono sul territorio. È naturale, dicono gli studiosi che i tedeschi investano in Bund, i francesi in Oat e gli italiani in BTp; fa parte della natura umana esser mossi da motivazioni esistenziali. Ciò non toglie che questi "trigger" mentali debbano appannare la nostra facoltà di scelta: il desiderio recondito di risparmiare fatica può risultare fallace e ridurre la diversificazione del rischio che è alla base delle scelte della nostra vita. Ragione ed emozioni non sono così distinte. Un working paper della Banca d'Italia del 2011 sottolineava che la crisi aveva spinto le banche europee a erogare credito all'interno dei propri confini, anche per limitare i possibili contenziosi in aree geografiche di diritto straniero. Il ricorso all'home bias, rileva lo studio, è salito insieme alle tensioni di mercato. La possibilità di un accesso "diretto" alle informazioni aveva senso prima fino a qualche decennio fa. Una buona connessione al web oggi consente di essere informato tempestivamente, più di chi si fida di chi parla con il suo stesso accento. Le scorciatoie mentali possono rendere pigri e mettono a rischio il nostro denaro. Rischi da cui possiamo affrancarci grazie al ricorso a un professionista o a una corretta e affidabile informazione.
marco.loconte@ilsole24ore.com